MITI DI MUSICA

Miti di Musica 1917
Nel primo concerto, svoltosi giovedì 1 giugno sono protagonisti i Miti d’Amore nell’interpretazione dell’Ensemble Vocale di Napoli diretto da Antonio Spagnolo: un itinerario tra madrigali, chansons, forme libere alla scoperta delle diverse e variegate accezioni dell’Amore sacro e profano nei testi messi in musica da alcuni tra i più rappresentativi compositori di musica vocale polifonica. Giovedì 8 giugno sono protagonisti i giovani esecutori di ScarlattiLab/barocco con Napoli mito barocco, un percorso nella cantata in lingua napoletana tra ‘600 e ‘700, secoli in cui si consolida il “Mito” di Napoli, come capitale della Musica. Giovedì 15 giugno, l’Ensemble Dissonanzen propone un concerto – reading intitolato Superstiti, le lingue di Michele Sovente, dedicato al poeta flegreo cha ha unito nella sua produzione l’italiano, il latino e il dialetto. Giovedì 22 giugno il flautista Gianni Trovalusci e il regista del suono Giuseppe Silvi mettono in relazione uno strumento antichissimo come il flauto con l’elaborazione elettronica nel concerto Flauto, mito antico /sogno futuro. La rassegna si chiude giovedì 29 giugno con Sculture di suono, 4 installazioni sonore ispirate a 4 opere del Museo Archeologico a cura dello ScarlattiLab/electronics curato da Agostino Di Scipio e Giancarlo Turaccio.

Miti di Musica 1918
Protagonista del primo appuntamento, intitolato “Ritmi del Mito – piccole drammaturgie sonore per percussionisti-attori” è Ars Ludi, un ensemble di percussioni a organico variabile, che, sin dagli esordi (fondato nel 1987 da Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri), ha intrapreso un itinerario artistico attivo su due dimensioni interpretative: da una parte la proposizione del repertorio contemporaneo per percussione, realizzata con un’attività concertistica internazionale, dall’altra l’ideazione e la realizzazione di progetti multimediali che ha visto coinvolti molti artisti provenienti dalle più disparate discipline.
Il programma è stato costruito attorno a tre pezzi del compositore romano Giorgio Battistelli (Oriazi e Curiazi, Marx Lenin Mao Tse-Tung e Psychopompos) lavori che si caratterizzano per una fortissima resa teatrale, e, che, nello stesso tempo, sono collegati a tre diversi “miti” provenienti da epoche e contesti diversi: la leggenda della Roma antica, le ideologie politiche del XX secolo, i miti ancestrali delle antiche religioni. Completano il programma due pezzi molti diversi come Il legno e la parola di Salvatore Sciarrino e Drumming di Steve Reich.
Gli altri 3 appuntamenti vedono il 21 giugno una rara esecuzione del Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn per pianoforte a quattro mani eseguita da Maria Libera Cerchia e Antonello Cannavale con la voce recitante di Enzo Salomone che ha scelto i testi shakespeariani; il 28 giugno il Coro Polifonico di Napoli diretto da Luigi Grima in un programma dedicato al Mito della Notte; il 5 luglio il secondo appuntamento con il laboratorio ScarlattiLab barocco, dedicato a Bernardo Pasquini nell’ambito del focus sulla Roma dei cardinali nel 1600.

Miti di Musica 1919
Protagonista del primo concerto, intitolato “Miti Viennesi”, è stato il Quartetto Mitja, con un programma dedicato ad Haydn e Beethoven. Vienna, a partire dalla metà del XVIII secolo, fu la capitale della musica per circa 150 anni e Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert contribuirono in maniera determinante all’affermazione di questo mito. Theodor Adorno, nella sua Introduzione alla sociologia della musica, ha scritto parole illuminanti su tale argomento: «Il viennese come dialetto era il vero linguaggio universale della musica. Questo fatto viene mediato dalla tradizione artigianale dell’elaborazione motivico-tematica, l’unica che sembrava garantire alla musica qualcosa come la totalità immanente l’insieme. Il genio proprio di Vienna che dominò la storia della musica per quasi centocinquant’anni, era un cosmo di sfera superiore e inferiore, esso era l’intesa tra conte e cocchiere come modello sociale di integrazione artistica».
Giovedì 13 giugno il Coro Mysterium Vocis diretto da Rosario Totaro ha tracciato un percorso dal ‘500 ai giorni nostri, intitolato “Dalla Sybilla alla Vergine”. In questo viaggio musicale, risulta complesso, dal punto di vista semantico, il confronto tra la figura della Sibilla, ancorata al mondo pagano ma utilizzata per profetizzare l’avvento dell’era cristiana, e quella della Vergine Maria, mediatrice, già nel suo grembo, tra dimensione naturale e soprannaturale.
Giovedì 20 giugno la Rotary Youth Chamber Orchestra ha presentato un viaggio attraverso i grandi classici del Barocco musicale con un solista d’eccezione come Luca Signorini, affiancato dai giovanissimi virtuosi Riccardo Zamuner e Alessandro Di Giacomo e da una già affermata compagine orchestrale. Giovedì 27 giugno prosegue l’indagine dello ScarlattiLab Barocco nella Roma dei Papi di fine XVII secolo. Protagonista di questo concerto è stata la musica di Alessandro Melani, grandissimo compositore, i cui mottetti spirituali influenzarono il grande Alessandro Scarlatti. La rassegna si chiude giovedì 4 luglio con un progetto speciale dedicato al rapporto tra musica e immagine con la sonorizzazione di Fantasia ‘e Surdate di Elvira Notari, capolavoro del cinema muto napoletano; sul palco il duo formato da Dolores Melodia e Michele Signore, che hanno realizzato questo percorso in collaborazione con la Cineteca di Bologna.